Semafori con photored, fuori città multe illegittime

Una delle infrazioni al Codice della Strada più commesse dagli automobilisti è il passaggio con il semaforo rosso.
In molti casi la violazione viene rilevata dai cosiddetti photored, le telecamere poste sull’impianto semaforico: tuttavia, a causa di una lacuna legislativa queste apparecchiature sono ammesse e possono accertare la trasgressione solo in città.
A comunicarlo è il Ministero delle Infrastrutture, specificando che sulle strade extraurbane la funzione di controllo automatico ai semafori è attivabile solo sui tratti dove è consentito.
La questione ebbe inizio con la riforma del Codice della Strada (legge 120/2010) che ha ampliato la disciplina dei controlli automatici, aggiungendo ulteriori infrazioni a quelle già rilevabili dal 2003 con apparecchi fissi non presidiati dalle Forze dell’Ordine. L’articolo 201 del Codice specificava che “fuori dai centri abitati possono essere installati e utilizzati solo sui tratti di strada individuati dai prefetti, secondo le direttive fornite dal ministero dell’Interno, sentito il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. I criteri in base ai quali i tratti andavano individuati riguardano il tasso d’incidentalità e le condizioni di traffico e strutturali della strada.
Il problema è che dal 2010 nessuna direttiva ministeriale è mai stata emanata a causa di una serie di violazioni inserite difficili da verificare con gli apparecchi automatici, quali il numero dei passeggeri trasportati su moto e motorini, la loro postura o l’utilizzo del casco.
La lacuna ha portato alla mancata omologazione degli apparecchi, con alcuna possibilità di installare un rilevatore automatico su una strada extraurbana. Queste telecamere non possono accertare alcun tipo di infrazione, neanche quelle che tecnicamente sono più facili da rilevare come il passaggio con il rosso. La regola è valida anche per tutti gli apparecchi installati prima della riforma al Codice del 2010: l’unico caso in cui è permesso il loro funzionamento è che siano presidiati da agenti.
I photored sistemati sui semafori fuori città sono solo una piccola parte di quelli presenti sul territorio nazionale, mentre nella maggioranza dei casi vengono utilizzati per controllare le strade dei centri abitati.
Dal 18 marzo 2004 questi dispositivi sono stati omologati dal Ministero delle Infrastrutture in modo da poter assicurare la legittimità delle multe automatiche. Tra i requisiti è richiesto che l’apparecchio scatti almeno due foto della vettura: solo in questo caso le contravvenzioni sono legittime anche senza immediata contestazione. Ricordiamo che chi commette questo tipo di violazione è soggetto a una sanzione pecuniaria di 150 euro, più la decurtazione di 6 punti dalla patente.
Tuttavia la mancata contestazione al momento dell’infrazione da parte dei vigili può essere motivo di ricorso, visto che l’apparecchio non tiene conto di alcune circostanze che potrebbero costringere l’automobilista a passare con il rosso. Il ricorso va presentato entro 60 giorni dalla notifica della contravvenzione dinanzi al Prefetto o al Giudice di Pace competente territorialmente e senza l’assistenza di un legale.