Pra, verso l’abolizione dal 2016

La bozza del decreto legislativo relativo all’attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione potrebbe portare alcuni cambiamenti nella burocrazia legata ai veicoli di trasporto.
Il Governo torna sulla questione relativa alla cancellazione del PRA (Pubblico Registro Automobilistico), con conseguente accorpamento dei suoi compiti alla Motorizzazione Civile. La riforma è stata tentata più volte nel corso degli ultimi anni, l’ultima volta il 13 giugno 2014, quando la proposta venne accantonata con la promessa di trattarla nel successivo decreto Sblocca Italia.
In caso di passaggio del decreto, la riforma sarebbe operativa dal 1° gennaio 2016. Le funzioni del PRA saranno trasferite al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che le svolgerà attraverso una nuova struttura, l'Agenzia per il trasporto stradale. Questa avrà sede a Roma e sarà sottoposta ai poteri di indirizzo e di vigilanza dello stesso Ministero, inoltre erediterà le competenze degli uffici del PRA da luglio 2016 in materia di prima iscrizione e rinnovo di iscrizione dei veicoli, trascrizione trasferimenti di proprietà, cessazione dalla circolazione per demolizione o esportazione all'estero e riscossione dell’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) per la quale era stata annunciata l’abolizione, ma l’assenza di coperture economiche ha portato l’Esecutivo a fare marcia indietro.
All’Agenzia verranno demandate anche alcune competenze del ministero delle infrastrutture e dei trasporti in materia di rilascio, aggiornamento, duplicazione e revisione delle patenti, omologazione e sicurezza stradale.
La riforma prevede che il nuovo ente si autofinanzi con i ricavi derivanti dalla sua attività; per evitare costi aggiuntivi, sarà trasferito presso l’Agenzia personale già impiegata all’interno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
L’abolizione del Pubblico Registro Automobilistico prevede anche la razionalizzazione delle spese dell’ACI: l’Automobile Club d’Italia, che attualmente gestisce il PRA, dovrà provvedere alla sua riorganizzazione e conseguente riduzione del personale, visto che tra società collegate e partecipate conta al proprio interno circa tremila dipendenti. Se la bozza di legge sarà operativa, l’ACI avrà trenta giorni di tempo dalla data di entrata in vigore del decreto per avviare il trasferimento di tutte le informazioni contenute nella sua banca dati al Ministero.
Inoltre, dal primo luglio, la carta di circolazione costituirà il documento unico di circolazione e proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi: la sua emissione prevede una tariffa unica nella misura di 29 euro. I certificati di proprietà e le carte di circolazione rilasciate in precedenza saranno comunque validi.
Uno dei vantaggi dell’abolizione del PRA è il risparmio per i contribuenti. Le ultime rilevazioni evidenziano che il pubblico registro comporta agli automobilisti un costo di circa 230 milioni di euro l’anno, risultato dei 27 euro sborsati da circa 8 milioni di possessori di veicoli, a cui vanno sommati i 48 euro di imposte di bollo sulla vendita di ogni mezzo e per il conseguente certificato di proprietà.