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Guida autonoma, si avvicina l’auto del futuro

Pubblicato il 14/09/2015
Guida autonoma, si avvicina l’auto del futuro

L’auto a guida autonoma diventa realtà, vista la crescente sperimentazione portata avanti da alcune case automobilistiche con l’obiettivo di commercializzarla nel breve-medio periodo. Il cambiamento è epocale e promette di rivoluzionare il settore dell’automotive.

L'Audi inizierà a offrire questa soluzione già a partire dalla fine del prossimo anno. La nuova A8 – in produzione dal 2016 – avrà un sistema di guida assistita, che la casa chiama Piloted Driving e che sarà in grado di pilotare l'auto autonomamente fino a 60 km/h, ma solo su strade a scorrimento.

Più complesso e completo il sistema elaborato da Google. I Suv Lexus modificati dal colosso americano hanno percorso più di un milione e mezzo di chilometri viaggiando in totale autonomia: dal 2009, anno di inizio del progetto, gli incidenti sono stati complessivamente 16, tutti causati da un errore umano e spesso da conducenti di altri mezzi.

“Questo genere di veicoli”, spiega il responsabile della Google Car Chris Urmson, “potrebbe trasformare la mobilità di milioni di persone, inclusa quella di coloro che non sono in grado di guidare, riducendo il 94% di incidenti causati di errore umano. In più, potremo riappropriarci di miliardi di ore oggi sprecate nel traffico”.

Tuttavia, non è detto che questa tecnologia possa portare solo vantaggi. Uno studio elaborato dall’economista Brian Johnson dell’ufficio studi della Barclays ha stimato che l’avvento di queste vetture porterà una forte contrazione della domanda di auto. Nello scenario americano la previsione è di una perdita del 40% nel prossimo quarto di secolo, con conseguente massiccio taglio della produzione.

Secondo la ricerca, la guida autonoma cambierà in parte il modo di vivere l’auto, portando in primo piano il servizio di mobilità più che il possesso del mezzo. Questo dovrebbe implicare la riduzione del numero di automobili di proprietà, in quanto un solo veicolo autonomo potrà soddisfare le necessità di trasporto di più membri di uno stesso nucleo familiare. Questa nuova forma di mobilità sarà incoraggiata dai notevoli risparmi per le stesse famiglie, calcolati in circa il 40% dei costi sostenuti per il trasporto su quattroruote.

La stessa cosa potrebbe succedere per le coperture assicurative che dovrebbero calare drasticamente, vista la quasi assenza del rischio di collisione per queste vetture. Le tariffe pagate attualmente si basano principalmente sul conducente, con parte del calcolo del rischio e del premio associata a parametri legati al veicolo e al traffico. Dal momento in cui il veicolo si guiderà da solo, anche il modello assicurativo dovrà cambiare: inoltre, le compagnie dovranno considerare una serie di parametri – come l’affidabilità degli algoritmi di guida – estremamente tecnici e difficili da valutare.

Il problema assicurativo è stato sollevato anche dal Gruppo Bmw, che ha posto ulteriori questioni legislative ed etiche, quest’ultime difficilmente risolvibili. “La tecnologia verrà ostacolata da un problema più difficile da affrontare, la morale comune”, ha dichiarato Ian Robertson, Responsabile delle vendite Bmw. Robertson ha sottolineato come un algoritmo che comanda le decisioni di un'auto potrebbe effettuare una scelta non accettabile dal punto di vista sociale.

Dunque, gli interrogativi più frequenti riguardano i comportamenti del mezzo in caso di emergenza e le responsabilità civili e penali in caso di sinistro, per il quale si dovrà decidere se attribuirle alla casa automobilistica, al guidatore o al gestore delle strade. L’ultima parola spetterà ai singoli Stati che autorizzeranno le auto a guida autonoma.

A cura di: Paola Campanelli

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