RC Auto: sul DDL concorrenza si decide a settembre

Lo slittamento dell’approvazione del DDL concorrenza a dopo l’estate rimanda anche il tema caldo relativo alla riforma dell’RC Auto.
Diverse le novità proposte dai nuovi emendamenti. Come l’installazione della scatola nera - i cui costi saranno a carico della compagnia - e l’abolizione del risarcimento in forma specifica, cancellato dal disegno di legge in quanto ritenuto anti-concorrenziale per via dell’obbligo di rivolgersi al carrozziere convenzionato con l’agenzia.
L’emendamento che ha suscitato la reazione negativa del presidente dell’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), Aldo Minucci, è la riformulazione dell’articolo 7 del DDL concorrenza che riguarda il risarcimento del danno non patrimoniale. Lo stesso articolo era stato pesantemente criticato dalle Associazioni dei Consumatori perché prevede il taglio degli indennizzi.
La proposta di modifica approvata dalle commissione Finanze e Attività produttive alla Camera stabilisce che potranno essere risarcite per danno biologico permanente le lesioni di lieve entità riscontrabili con un accertamento clinico visivo e senza l’uso di strumentazioni. Per l’ANIA, l’utilizzo di strumenti per la verifica di un trauma aveva permesso una drastica riduzione delle frodi, contribuendo in maniera determinante al calo del 15% delle tariffe negli ultimi 3 anni.
Secondo il presidente Minucci “queste modifiche comporterebbero un aumento del costo dei risarcimenti RC Auto, con un inevitabile aumento del prezzo delle polizze”.
Secca la replica di Silvia Fregolent, relatrice del disegno di legge: “Grazie alle proposte di modifica approvate, l’articolo 7 non presenta più incognite: possiamo ora affermare che parliamo di garanzia per il diritto delle vittime dei sinistri di un pieno risarcimento del danno non patrimoniale effettivamente subito e di razionalizzare in modo equo e giusto i costi gravanti sul sistema assicurativo”.
Ulteriori variazioni al disegno di legge riguardano la previsione di sanzioni fino a 15 mila euro per le compagnie che rifiuteranno o eluderanno gli obblighi di contrarre la polizza e di 40 mila euro per quelle che non applicheranno sconti obbligatori. I bonus non potranno essere discrezionali, in quanto sarà l’IVASS – Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni – a stabilire una percentuale minima da rispettare in base al prezzo della polizza. Le imprese di assicurazione dovranno anche applicare una riduzione significativa a chi contrae più polizze, a condizione che ognuna di esse presenti una clausola di guida esclusiva.
Sempre in tema di sconti, si distingue la proposta della Tariffa Italia che consentirà agli assicurati del Sud di usufruire di sostanziosi ribassi delle tariffe. Ai guidatori residenti in queste regioni, che pagano più della media nazionale, verrà applicato un taglio tale da consentire una tariffa pari alla miglior media del Paese. Prendendo come riferimento il costo medio delle tariffe praticate nel 2014, sarà possibile per un automobilista partenopeo usufruire di un risparmio di circa 380 euro.
La Tariffa Italia è stata accolta positivamente da Adusbef e Federconsumatori, che diffidano già da ora le compagnie che intenderanno programmare nuovi aumenti giustificandoli con l’elevato numero di frodi. Le associazioni considerano quest’ultime un fenomeno marginale che non deve ricadere sui consumatori: con le misure riguardanti l’installazione della scatola nera e le rilevazioni automatiche per scoprire i veicoli che circolano senza assicurazione sarà possibile diminuire il numero delle truffe.
Konsumer Italia ribadisce che le compagnie di assicurazione escono da un anno in cui gli utili hanno superato il 13%, mentre per gli assicurati la riduzione dei premi si è attestata all’8%: una situazione non accettabile, vista l’obbligatorietà e la funzione sociale del sistema RC Auto.