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Letzgo, un altro modo di muoversi in auto

Pubblicato il 25/06/2015
Letzgo, un altro modo di muoversi in auto

Letzgo è il servizio di instant ride sharing che mette in contatto in tempo reale persone che hanno l’esigenza di effettuare spostamenti brevi in città con persone che sono disposte a trasportarle con la loro auto.

La piattaforma è stata autofinanziata dai suoi soci fondatori che hanno investito nella start up circa 100 mila euro e resa operativa grazie all’applicazione disponibile in un primo momento solo per Apple, poi anche per Android e Ios.

Il servizio può essere paragonato a quello di BlaBlaCar, ma solo per le brevi distanze: si differenzia invece dal car sharing perché non prevede l’immissione di nuove auto in circolazione. “La nostra applicazione”, commenta uno dei soci Davide Ghezzi, “rispetta i dettami del carpooling, ovvero la condivisione dei posti vuoti di un’auto già impegnata in un determinato tragitto. Questa caratteristica ci distingue da Uber e quindi ci mette al sicuro dalla sentenza del Tribunale di Milano”. Lo stesso Ghezzi sottolinea come gli autisti non chiedano un compenso, “ma propongono un rimborso chilometrico che l’ospite può pagare, ma anche decidere di dare di meno o di più”. 

Letzgo funziona dunque secondo le regole del carpooling, che si basa sul principio di rimborso delle spese e dei costi. Il servizio prevede che al termine del tragitto l’utente possa decidere quanto riconoscere al guidatore che gli ha dato il passaggio: la spesa minima è di 1,90 euro. Il passeggero dovrà fornire al momento dell’iscrizione i dati della carta di credito o del conto paypal: l’addebito, una volta arrivato a destinazione, verrà indicato sulla App. Attraverso quest’ultima è anche possibile assegnare il rating e segnalare il percorso che si sta effettuando in tempo reale via Facebook, sms o e-mail.

Chi invece effettua viaggi come driver dovrà riconoscere a Letzgo il 20% delle somme ricevute dai passeggeri durante il mese. Per essere reclutati come guidatore si devono superare una serie di controlli, inviando una copia della patente (che si deve possedere da più di un anno) e dimostrando di essere regolarmente assicurato.

Il driver non può utilizzare il servizio a livello professionale, in quanto la stessa azienda chiarisce che i rimborsi ricevuti non devono e non possono costituire una fonte di reddito. La piattaforma permette di trasportare persone solo a fronte di una condivisione amichevole dei costi, limitandosi a quantificare i rimborsi solo a titolo indicativo.

Il driver dovrà rispettare l’utilizzo non professionale del servizio, verificando che i propri rimborsi siano commisurati alle spese sostenute per il viaggio con la propria auto. La stessa Letzgo effettuerà dei controlli sui membri della community per verificare eventuali comportamenti non in linea con la propria politica.

Nel caso in cui autista e passeggero ricevano troppi feedback negativi, saranno espulsi dalla community a tempo indeterminato.

A cura di: Paola Campanelli

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