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Multe: numeri in calo, ma non a Milano

Pubblicato il 12/03/2015
Multe: numeri in calo, ma non a Milano

Gli automobilisti italiani sono meno indisciplinati rispetto agli anni passati, o almeno così sembra. La constatazione nasce da un dato che è un'evidenza nella quasi totalità delle province: la riduzione sugli incassi delle multe, che in passato sono state la maggior voce di entrata per i bilanci delle casse comunali. 

A sottolineare il fenomeno è stata un’indagine del Sole 24 ore, che ha stilato una classifica degli introiti da contravvenzioni su 107 province italiane. L’unica grande città in controtendenza rispetto ai generali ribassi è Milano, che nel 2014 ha consolidato il proprio primato con 3,3 milioni di contravvenzioni (in media 176 euro a patentato) e un aumento del 6,2% rispetto al 2013.

Palazzo Marino si difende, dichiarando che il 60% dei verbali sono stati inflitti a non milanesi: sempre secondo il Comune, il maggior controllo ha fatto calare gli incidenti del 27% rispetto al 2008 e nelle sette strade dove lo scorso marzo vennero posizionati gli autovelox, i sinistri sono scesi del 50%.

Secondo il capogruppo di Forza Italia Giulio Gallera, “le multe vanno fatte a chi infrange la legge e non avendo come unico parametro quello di far cassa, ma semmai usando il buon senso e tenendo conto delle complessità che presenta una città come la nostra. Invece, in tema di multe, Milano si attesta ancora una volta vampiro d'Italia, con i poveri automobilisti costretti a destreggiarsi tra divieti di sosta, zone a traffico limitato e nuovi autovelox sistemati sulle principali strade d'ingresso alla città”.

Firenze, piazzatasi in pole position negli scorsi anni, fa registrare una flessione degli introiti del 3,5% (circa 140 euro per automobilista), mentre il 30,8% stabilito da Bologna scalza il capoluogo emiliano dal terzo posto: a prendere il suo posto la città di Parma, che perde solo il 9,4%. Tra lecittà del sud, spicca il settimo posto di Lecce con otre 6 milioni di introiti (97,1 euro per patentato); Padova è l’unica città del Veneto a ritrovarsi un aumento degli incassi rispetto al 2013 con un +4,9% (64,3 euro per guidatore) e piazzandosi ventiduesima: agli ultimi posti Isernia, Caserta e Taranto, 107esima.

I segni negativi che caratterizzano questa particolare classifica trascinano gli incassi complessivi da multe al minimo storico, attestandosi nel 2014 a poco più di 1,2 miliardi di euro, il 12,4% in meno rispetto all’anno precedente.

Il dato è lontano dalle cifre del triennio 2010-2012, quando le sanzioni pecuniarie producevano più di 1,5 miliardi all’anno, il 20% in più della raccolta odierna. Anzi, dagli ultimissimi dati di gennaio 2015 – monitorati in tempo reale dal ministero dell’Economia – si è stabilito un nuovo record negativo: le varie infrazioni al Codice della Strada hanno generato versamenti per 38,6 milioni di euro, poco più della metà rispetto ai 71,4 milioni rilevati nello stesso periodo dell’anno precedente.

Tuttavia, i comuni si erano preparati a cifre molto diverse: la misura riguardante lo sconto del 30% decisa nell’autunno del 2013 e di cui possono beneficiare coloro che pagano entro cinque giorni dall’arrivo del verbale, faceva pensare a un aumento delle riscossioni. Così non è stato: in pochissime città si è registrata una crescita delle entrate (un esempio è Reggio Calabria) e solo i soggetti più virtuosi ne hanno usufruito, vale a dire chi avrebbe comunque pagato.

A cura di: Paola Campanelli

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