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Presto anche le auto voleranno

Pubblicato il 08/02/2015

Aggiornato il 13/02/2015

Presto anche le auto voleranno

Potrebbe non essere più un’utopia o una creazione di qualche regista cinematografico: il primo prototipo di auto volante è stato già collaudato nel 2013 con ottimi risultati. Si chiama Transition ed è stato prodotto dalla compagnia statunitense Terrafugia; la sua ideazione è opera di Carl Dietrich.

Dopo il primo tentativo effettuato a Oshkosh, con esito positivo, Dietrich sta perfezionando gli ultimi dettagli del prototipo di terza generazione del veicolo, il cui valore è di 279 mila dollari. Il fine è quello di ottenere la certificazione della FAA (Federal Aviation Administration), che regola gli aspetti dell’aviazione civile, e del National Highway Traffic Safety Administration, l’agenzia governativa degli Stati Uniti facente parte del Dipartimento dei Trasporti. Lo sviluppo comprende anche un modello semi-automatico che decolla verticalmente.

Il veicolo arriverà sul mercato fra tre anni: dovrebbe raggiungere una velocità su strada di 70 miglia orarie (112 km/h), mentre in volo la sua andatura sarà maggiore, sfiorando le 100 miglia (160 km/h). “L’intenzione di Carl e del suo team è di ricreare lo stesso sogno, con strumenti di un’altra epoca: tecnologie moderne, elaborazione di dati, resistenza all’urto e modeling aerodinamico”, spiega Jake Schulz, analista tecnico di Boeing Co. e autore di “A drive in the clouds: the story of the aerocar”.

Inizialmente il progetto della macchina volante fu proposto dal suo realizzatore per un dottorato di ricerca in ingegneria aeronautica nel Massachussets Insitute of Technology, classificandosi secondo e ricevendo un premio di 100 mila dollari. In seguito vinse il National Collegiate Student Prize, organizzato dal Centro Lemelson e dal MIT, con un riconoscimento del valore di 30.000 dollari: i proventi vennero utilizzati per finanziare il suo primo modello da portare ad Oshkosh.

Transition sarebbe un passo avanti non solo nel settore dell’automotive ma anche rispetto ai piccoli aerei biposto, pericolosi in caso di condizioni climatiche avverse. In quest’ultimo caso si potrà beneficiare della doppia funzione della macchina volante e, una volta atterrati in uno dei cinquemila aeroporti presenti negli USA, proseguire il viaggio su strada. Arrivati a destinazione, Transition potrà essere parcheggiato come una normale auto anche in garage pubblici.

I consumi saranno simili a quelli di una normale quattro ruote: le affinità riguardano anche il carburante utilizzato che prevede l’uso della comune benzina senza piombo, più economico e meno inquinante di quello specifico per gli aerei.  

Tuttavia il problema principale alla sua diffusione sarà – almeno per i primi anni – il prezzo, non proprio concorrenziale e alla portata di tutti; convinto della validità del progetto Carl Dietrich: “Non sprecherei il mio tempo se non pensassi che abbiamo il potere di cambiare il mondo”.

A cura di: Paola Campanelli

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