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Crescono le auto alimentate alternativamente

Pubblicato il 22/01/2015
Crescono le auto alimentate alternativamente

Aumenta in maniera sempre più importante la produzione di auto ecologiche da parte delle principali case automobilistiche: benzina/metano, benzina/gpl, ibride o elettriche.

Rappresentano una quota del 7,5%, con 2,7 milioni di veicoli su circa 37 milioni del totale circolante: di queste, la maggioranza è alimentata a gas. Ibride ed elettriche rappresentano lo 0,1%, mentre sono su strada circa 773 mila veicoli alimentati a metano (il 2,1%) e quasi due milioni (il 5,3%) a Gpl. Il divario tra queste due ultime tipologie bifuel – doppio combustibile – si sta riducendo, visto che nei primi nove mesi del 2014 la loro quota di mercato sul nuovo si è attestata al 5% per quelle benzina/metano e all’8,7% per le benzina/gpl.

Cresce il numero di modelli bifuel a metano offerto dai principali marchi di automobili, con Volkswagen che incrementa il listino grazie alle Audi A3, Seat Leon, Skoda Octavia e Volkswagen Golf, le ultime tre anche nella variante familiare; anche la Fiat sta puntando sulle nuove soluzioni, con Panda e 500L, mentre tra i marchi premium si distingue la Mercedes con la classe B NGD e la più grande E NGD.

I dati diffusi dall’Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, parlano di un mercato italiano sempre più ecofriendly, con il 2014 che si chiude con 218 mila immatricolazioni di auto a carburante alternativo (+9,5%): la media di emissioni di CO2 del totale circolante si è ulteriormente abbassata a 117,8 g/km, anticipando l’obiettivo dei 130 g/km prefissato dall’Unione Europea nel 2015 per tutti gli Stati membri.

Importante l’incremento anche delle auto ibride, benzina/elettrica, con +47%: questo comparto ha visto negli ultimi anni lo sviluppo di diverse applicazioni di questa tecnologia, quali le mild-hybrid, le full-hybrid e le plug-in. Le mild-hybrid affiancano al comune propulsore un motore elettrico di 10-15 KW (alimentato da grosse batterie NiMh o al litio) che aiuta l’auto in fase di accelerazione: quest’ultimo recupera l’energia altrimenti dispersa in fase di decelerazione, utilizzandola per ricaricare le batterie.

Le seconde, full-hybrid, permettono al veicolo di viaggiare in modalità totalmente elettrica a velocità moderata (50-60 km/h), in special modo in città.

Le ultime, plug-in,  si differenziano dalle full-hybrid per la possibilità di essere ricaricate direttamente da una presa di corrente o da una colonnina di carica.

I grandi marchi continuano a immettere sul mercato modelli ibridi plug-in: vetture costose, che però permettono loro di vendere veicoli super performanti e dalle emissioni bassissime. Tra le case automobilistiche che le realizzano, la Volvo dopo la V60 mette in vendita una versione ibrida plug-in della sua nuova SUV XC90. Così, la BMW ha annunciato che tutti i suoi modelli principali saranno offerti anche in versione ibrida plug-in, sfruttando l’esperienza accumulata nella produzione della i8. Mercedes ha già in listino una S500 Plug In Hybrid e Audi ha iniziato a commercializzare l’A3 Sportback e-tron. Anche Porsche offre la 918, la Panamera e la Cayenne S E-Hybrid.

“Le ibride plug-in potrebbero rappresentare il 10 o il 20%, ma persino il 40% dei due milioni di auto che pianifichiamo di vendere ogni anno a partire dal 2020”, è stato il commento di Rupert Stadler, presidente dell’Audi, ad Automotive News Europe, dove le previsioni per il mercato europeo sono state di 1,35 milioni di esemplari nel 2020 e 2,7 milioni nel 2025.

A cura di: Paola Campanelli

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