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2014: sempre più anziani rinunciano a curarsi

Pubblicato il 23/12/2014
2014: sempre più anziani rinunciano a curarsi

La spesa sanitaria continua a salire, circa il 43% di aumento in dieci anni, ma sono sempre di più quei cittadini che decidonono di pagarsi di tasca propria i farmaci in  quanto molto spesso costa meno comprarli che pagare il ticket. E' questo il dato che emerge dall'ultima indagine di Federanziani.

Sul piano poi delle spese dentistiche il 33% circa degli over 65 rinunciano a curarsi esclusivamente per ragioni economiche.

Il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) risulta "intasato" da 1 miliardo e 365 milioni di prestazioni erogate in un anno. Stiamo parlano di una media di 22,8 prestazioni pro-capite, circa due al mese per ogni cittadino.

Un numero spropositato se consideriamo che quasi il 40% di tali prestazioni risulterebbero evitabili o ingiustificate. Questo ha fatto sì che la spesa sanitaria continuasse a crescere e che nel 2012 abbia raggiunto i 113 miliardi di euro.

Quello che tutti si chiedono è se è possibile che non esista una soluzione per ridurre drasticamente la spesa sanitaria in Italia. Sembrerebbe di no dal momento che nonostante i continui sforzi dei governi che si susseguono al comando,  la spesa continua a salire senza dare il minimo segnale di inversione di tendenza.

Si è cercato, in passato, di mettere in atto regole che spostassero il carico economico dal pubblico al privato, ma in realtà non si è mai riusciti a trovare una soluzione soddisfacente.

Gli interessi sottostanti al fenomeno sono ancora troppo elevati per permettere una soluzione atta ad una drastica riduzione dei costi. La conseguenza di tutto ciò è che il servizio pubblico risulterebbe lento, intasato e di livello inferiore rispetto alle elevate competenze professionali che vengono espresse nel pubblico.

Siamo ancora di fronte ad una sanità dove, coloro che possono permetterselo economicamente, sfuggono alle lunghe liste di attesa ed ai ricoveri in situazioni tutt'altro che adeguate, rivolgendosi al privato, non tanto in termini preventivi (sottoscrizione di polizze comprendenti le spese di cura) quanto in termini di erogazione della prestazione (centri di analisi privati o ricovero in case di cura).

Un aiuto in tal senso lo danno anche i cosidetti "falsi poveri", evasori che beneficiano delle esenzioni togliendo risorse economiche e posti a coloro che in realtà ne hanno bisogno.

Basterebbe come al solito, guardare cosa succede negli altri paesi del mondo, per trovare soluzioni a un problema che è come sempre quasi solo nostro. Svizzera, Inghilterra e Germania possono insegnarci molto attraverso i cosiddetti meccanismi di "opting out" (ci riferiamo alla Germania dove sopra un certo reddito si può decidere di uscire dal sistema sanitario nazionale e rivolgersi direttamente alle assicurazioni private) o alla Svizzera dove per chi non è residente nel paese i costi sanitari sono piuttosto elevati. Riducendo poi i grandi sprechi e le speculazioni da parte dei pazienti, si recupererebbe una ulteriore grossa fetta di soldi dal "disastrato bilancio pubblico".

A cura di: Leonardo Alberti

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