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Riforma RC Auto: al vaglio la proposta di legge

Pubblicato il 24/11/2014
Riforma RC Auto: al vaglio la proposta di legge

È stata presentata in questi giorni alla Camera la proposta di legge sulle RC Auto per ridurre i premi assicurativi: il decreto, che nasce dalla necessità di riformare il codice delle assicurazioni, è stato sollecitato dalle Associazioni nazionali dei carrozzieri di Confartigianato, CNA e Casartigiani.

La riforma era stata stralciata dal decreto Destinazione Italia del precedente governo creando il malcontento delle stesse compagnie assicurative.

Proprio le assicurazioni hanno fornito dati preoccupanti: nel periodo 2008-2012, l’RC Auto è costata in media 231 euro in più – 491 euro contro 278 euro, +43% - rispetto ai principali paesi europei quali Francia, Regno Unito, Spagna e Germania.

Da uno studio commissionato alla Boston Consulting Group reso noto dall’ANIA (Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici), a incidere sui prezzi è per il 60% il costo dei sinistri, con 126 euro a veicolo in più rispetto alla media europea: a pesare, però, sono anche le frodi che gravano per il 40% sul prezzo delle tariffe. Inoltre in Italia, sempre secondo tali dati, il risarcimento in caso di morte è quattro volte superiore rispetto agli altri paesi, 649 mila euro contro 138 mila euro.  

Il Ddl prevede diverse novità. Ad esempio, la possibilità di installare la black box con l’obbligo di sconti - in misura prefissata - sulle tariffe. Questa offre informazioni riguardanti la posizione, la velocità e il tragitto del veicolo ed è dotata di un Gps che comunica i dati ad un centro operativo. In caso di incidente si darà valore probatorio ai dati rilevati in modo da prevenire le frodi che appesantiscono economicamente il sistema.

Al vaglio anche la possibilità di aumentare i massimali senza ripercussione sui premi, con maggiori garanzie per gli assicurati a seguito di coperture più alte.

Un altro punto del decreto è quello che riguarda l’impossibilità di richiedere il rimborso del danno alla compagnia con la quale si è sottoscritto il contratto, il cosiddetto risarcimento diretto. Entrato in vigore nel 2007, permetteva al guidatore non responsabile del danno di essere risarcito dal proprio assicuratore: da un punto di vista pratico ha accorciato i tempi delle pratiche di indennizzo, senza però aver portato benefici in termini di minori costi.

Altra novità riguarda l’obbligo in caso di risarcimento dell’assicurato, di far riparare l’auto qualora quest’ultima avesse subito danni strutturali a seguito dell’incidente. Se il Ddl dovesse passare, il proprietario del veicolo avrà 60 giorni di tempo per aggiustarla e revisionarla comunicandone l’esito alla compagnia, pena la segnalazione al dipartimento Trasporti. L’unica eccezione per mantenere comunque l’indennizzo è l’eventuale rottamazione del veicolo.

Inoltre, per evitare speculazioni, la liquidazione del risarcimento sarà subordinata alla presentazione presso la compagnia assicurativa di una documentazione fiscale relativa ai lavori eseguiti dal carrozziere sull’auto.

Non dovrebbe essere presente nel decreto il punto che prevedeva la possibilità di sostituire il pagamento dell’indennizzo con il risarcimento in forma specifica (l’impresa può risarcire tramite carrozzeria convenzionata il danno del veicolo) e il divieto di cedere al carrozziere il credito dell’assicurato nei confronti dell’impresa assicuratrice.

A cura di: Paola Campanelli

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