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Legge di Stabilità: esenzione bollo solo per le auto con più di trent’anni

Pubblicato il 24/10/2014
Legge di Stabilità: esenzione bollo solo per le auto con più di trent’anni

Nuova stretta fiscale del Ddl di Stabilità su auto e moto di interesse storico che hanno goduto di esenzione del bollo a partire dai vent’anni dalla fabbricazione: un fenomeno che interessa più di 4 milioni di veicoli esenti, che circolano sulle strade italiane pagando una tassa di circolazione di circa 30 euro.

Il decreto modifica la legge 342 del 21 novembre 2000 e precisamente, abroga il comma 2 che definisce il concetto di veicoli di particolare interesse storico e collezionistico: veicoli costruiti per le competizioni, veicoli costruiti a scopo di ricerca o estetica (anche per la partecipazione a mostre o ad esposizioni) o di particolare interesse per via del loro rilievo industriale o estetico.

Il provvedimento abroga anche il conseguente comma 3, il quale stabilisce che tali veicoli vengono individuati dall’ASI (Automotoclub Storico Italiano) e dall’FMI  (Federazione Motociclistica Italiana). Non vi sono modifiche, invece, per il comma 1 che prevede l’esenzione dal bollo per quei mezzi che sono stati immatricolati da più di trent’anni.

Il motivo del provvedimento restrittivo è da attribuire al fatto che il sistema dell’agevolazione abbia in passato considerato di interesse storico qualsiasi veicolo con più di vent’anni di immatricolazione e in condizioni tali da potersi definire da “amatore”: molte di queste auto, infatti, vengono utilizzate con la stessa frequenza dei veicoli più moderni e addirittura in sostituzione di quest’ultimi. Nei mesi scorsi un intervento in materia era stato già annunciato dal governo, trovando d’accordo l’ACI che si era attivata per cercare dei meccanismi di prevenzione al fenomeno delle “finte storiche”.

Con questo taglio alle esenzioni, si prevede un risparmio per le casse pubbliche di svariati milioni di euro. Toccherà adesso ai destinatari della disposizione attivarsi per fare i conti sulla spesa da sostenere per la vettura in loro possesso: per un’auto di media cilindrata (con potenza di circa 100 cavalli), l’incremento medio potrebbe essere di oltre il 1000%.

Il provvedimento viene varato per una salvaguardia più concreta delle “vere” auto storiche, quelle di particolare prestigio e, in ogni caso, con più di 30 anni. Tuttavia parecchi automobilisti prenderanno con amarezza tali novità: a partire dal semplice amatore appassionato di “veterane” degli anni ‘80, per finire alle categorie più svantaggiate o ai piccoli imprenditori agricoli o artigiani che usano una vecchia auto come veicolo da lavoro. Per non parlare dei ricambisti, che potrebbero vedere ridursi gli introiti a causa delle tante persone che preferiscono rottamare la propria auto con più di vent’anni.

A questo punto, per i mezzi colpiti da tale decreto, non è da escludere la possibilità di una ulteriore stangata: oltre a dover pagare la normale tassa di circolazione, potrebbero non usufruire delle agevolazioni assicurative sulle auto storiche.

La parola passa adesso alle Camere per l’approvazione della bozza di legge.

A cura di: Paola Campanelli

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