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Obbligo di assicurazione contro calamità naturali?

Pubblicato il 01/09/2014
Obbligo di assicurazione contro calamità naturali?

La discussione riguardante l'esigenza di rendere obbligatoria, anche nel nostro Paese, l'assicurazione contro le calamità naturali torna ancora una volta ad affacciarsi. In effetti si tratta di un tema dibattuto da tempo, che torna ad essere attuale ogni volta che lungo la penisola si abbatte un terremoto, un'alluvione o un altro disastro indotto da fenomeni naturali.

A differenza di altre volte, il Governo sembra deciso ad andare oltre le semplici discussioni e dare vita ad un provvedimento organico, in grado di far risparmiare i circa tre miliardi di euro che ogni anno lo Stato si trova costretto a risarcire alle vittime delle catastrofi, purtroppo molto frequenti anche in Italia.

Una frequenza che non è soltanto il risultato di una particolare conformazione morfologica, ma anche di un uso improprio del suolo e della mancanza di interventi di risanamento idrogeologico del territorio. Esigenza segnalata da decenni, ma per la quale non si è mai fatto nulla, esponendo buona parte della penisola ai rischi che si infittiscono ogni volta che un'ondata di maltempo si accanisce su di essa. Per capire l'entità del problema basta del resto ricordare alcuni dati, a partire dalla classifica che vede il nostro paese secondo in Europa per rischio sismico e sesto per i pericoli derivanti da rovinose inondazioni. Un rapporto europeo vede inoltre l'Italia al primo posto per mortalità derivante da catastrofi naturali, con perdite economiche di oltre 11 miliardi di euro. La stessa Protezione Civile ha inoltre ricordato come in 2.500 anni l'Italia sia stata vittima di oltre 30mila episodi tellurici di intensità media o forte, accompagnati da 560 terremoti dall'ottavo grado della scala Mercalli in su..

Rischi di questo genere hanno già spinto altri Paesi a mettere in piedi un sistema in cui i risarcimenti vengono suddivisi tra le compagnie di assicurazione e lo Stato: questo sistema potrebbe presto diventare una realtà anche in Italia, ove il pessimo stato dei conti pubblici rende sempre più complicato ricorrere all'erario per i risarcimenti. Come del resto provano i disguidi verificatisi in occasione, ad esempio, del terremoto in Emilia Romagna, figli anche dell'adozione di un decreto legge, quello che ha riformato la Protezione Civile, con il quale lo Stato non pagherà più i danni causati da terremoti, alluvioni e altri eventi catastrofici.

Per ovviare a questa situazione, le compagnie hanno a loro volta varato una proposta in base alla quale la quota di rischio non coperta dalla mano pubblica verrebbe ad essere garantita da una assicurazione privata, obbligatoria, che dovrebbe essere siglata dal proprietario dell'immobile. Una proposta che però potrebbe essere vista come una ulteriore tassa sulla casa, in un paese ormai molto attento su questo tema.

A cura della Redazione

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