L’AIBA chiede contratti assicurativi più semplici

Contratti assicurativi meno complicati: è questa la richiesta fatta dall'Associazione Italiana Brokers di Assicurazione e Riassicurazione (AIBA), tramite il presidente Carlo Marietti Andreani durante l'assemblea annuale dell'associazione.
Una richiesta tesa ad ottenere una decisa semplificazione riguardo ai contratti assicurativi attualmente esistenti, con l'evidente intento di instaurare un nuovo rapporto con l'utenza ispirato a criteri di maggiore efficacia e sinteticità.
Il dibattito aperto dalla bozza di regolamentazione presentata recentemente da IVASS, è stato affrontato da Andreani sostenendo l'esigenza di una proporzionalità di regole che tenga conto dell'esistenza di una platea assicurativa che presenta sostanziali differenze al suo interno. Anche il tema dell'aggiornamento professionale è stato affrontato dal presidente di AIBA, in relazione agli obblighi di certificazione delle strutture di formazione che spingono ad un sensibile aumento dei costi relativi alla verifica del rispetto della complessa normativa che guida il settore assicurativo. Il tutto inserito in un quadro che vedrebbe l' AIBA intenzionata a proseguire sulla strada della massima cooperazione istituzionale, in particolare con l'IVASS.
Naturalmente l'appuntamento annuale dell'AIBA è stato anche caratterizzato da un punto sulla situazione del mercato delle assicurazioni nel nostro paese, tema che continua a destare grandi polemiche soprattutto da parte delle associazioni dei consumatori. In questo contesto va peraltro segnalata una sensibile ripresa del mercato, con un totale del montepremi assicurativi in crescita e attestato a 118,786 miliardi di euro. Un dato che se da un lato certifica una crescita dell'11,9%, dall'altro viene reso tale solo dal traino assicurato dall'ottimo dato fatto registrare dalle assicurazioni vita, date in salita del 22,1% rispetto al 2012. Il comparto danni vede invece una sensibile riduzione relativa alla raccolta delle RC Auto, un dato che era del resto ampiamente prevedibile in relazione ai dati sui tanti cittadini italiani che circolano senza copertura assicurativa o preferiscono lasciare in garage l'autoveicolo. Anche il raffreddamento generalizzato della produzione ha contribuito in maniera determinante alla formazione di un dato molto negativo.
In complesso i broker hanno gestito premi complessivi per diciotto miliardi di euro, di cui quattordici provenienti dal comparto danni, il 42% della raccolta totale. In aumento alla fine del 2013 il numero delle imprese attive nel settore del brokeraggio assicurativo, iscritte al RUI, ovvero il Registro Unico degli Intermediari. Il loro numero ha infatti raggiunto le 1.462 unità, con una crescita del 6,2% rispetto a quelle esistenti nel 2012. Per quanto concerne le persone fisiche iscritte al Registro alla fine del 2013, il dato complessivo ammonta a 3.819, anch'esso in aumento (+4,2%) rispetto all'anno precedente.