Massimo annuo
In un contratto di assicurazioni recante una polizza caso vita, per massimo annuo s’intende il calcolo con il quale è possibile identificare l’indice azionario di riferimento in relazione all’adempimento delle prestazioni contrattuali. La voce in questione, in particolare, identifica la variazione migliore su base annua ottenuta dal valore medio dei titoli e dal confronto con il valore iniziale del capitale investito.
La determinazione del massimo annuale è strettamente correlata alla stipula di una polizza vita e alla percezione del premio in essa dedotta. Sulla base della polizza vita sottoscritta, in particolare, il pagamento del premio inclusivo del massimo annuo può avvenire in un’unica soluzione (se si è scelta la modalità di erogazione unica), tipica del contratto a premio unico; oppure attraverso il versamento di un canone periodico se il contraente ha optato per un tipo di contratto a premio ricorrente.
Quest’ultimo può essere frazionato in periodicità:
- mensile,
- trimestrale,
- quadrimestrale,
- semestrale,
a seconda delle preferenze espresse.
Altre tipologie di contratto, come le polizze previdenza, possono essere più flessibili. Alcune di esse vengono denominate a premio unico ricorrente e prevedono la corresponsione da parte dell’agenzia di assicurazioni di un importo periodico di premi diversi tra loro nel tempo, di valore variabile.
Ciascun versamento effettuato contribuisce alla determinazione dell’ammontare finale spettante all’assicurato a titolo di capitale rivalutabile o rendita.
Di certo, la costanza e soprattutto la congruità delle prestazioni adempiute dalla compagnia assicuratrice sono caratteristiche imprescindibili per la ricezione di una buona e corretta percezione economica incrementale.
Infine, il massimo annuale trova la sue sede connaturata nel capitale o nella rendita. La percezione del capitale avviene in un’unica soluzione, sulla base dei calcoli dell’ammontare totale versato dall’assicurato negli anni, comprensivo degli incrementi derivanti da investimento. La rendita, al contrario, prevede il recupero del capitale investito tramite il versamento periodico di un vitalizio.
Sotto il profilo fiscale, capitale e rendita hanno un regime diverso.
Ultimo aggiornamento ottobre 2019