Dichiarazione testimoniale
La dichiarazione testimoniale è un modulo in cui una persona che ha assistito a un sinistro fornisce la propria testimonianza.
La dichiarazione deve essere raccolta sotto giuramento dell’individuo, una prassi che in caso di rilascio di falsa testimonianza può portare gravi conseguenze a livello penale: dunque, è valida solo se il soggetto è realmente a conoscenza dei fatti accaduti. Il modulo deve essere compilato con le generalità del testimone, i dati dei veicoli coinvolti, il luogo e le modalità con cui è avvenuto il sinistro.
Per arginare il fenomeno delle false testimonianze è intervenuta la Legge sulla concorrenza ed il mercato approvata nell’agosto 2017. Per evitare i testimoni di comodo, la nuova norma ha previsto che in caso di danni materiali i soggetti intervenuti sul luogo dell’incidente devono risultare dalla denuncia di sinistro o dal primo atto formale del danneggiato nei confronti dell’impresa. Tuttavia, l’articolo 135 (comma tre-bis) del Codice delle assicurazioni private viene in soccorso a chi dimentica di indicare chi ha assistito all’incidente: entro 60 giorni dalla denuncia del sinistro arriverà alle parti una raccomandata dell’impresa di assicurazione a ricordarlo.
Le parti in causa che non indicano i testimoni perdono definitivamente la possibilità di avvalersene nell’eventuale giudizio civile che sarà utilizzato per richiedere il risarcimento. Tuttavia, la loro tempestiva indicazione è derogata nel momento in cui nel sinistro si sono verificati danni anche alle persone, oppure quando i testimoni sono stati identificati dalle Forze dell’Ordine che sono intervenute dopo il sinistro.
La stretta del Ddl concorrenza prevede anche un numero massimo di tre dichiarazioni testimoniali che ogni persona può effettuare nell’arco di 5 anni. Superato questo limite, il teste sarà segnalato alla Procura della Repubblica, che effettuerà opportune verifiche per valutare se denunciare l’individuo per falsa testimonianza e frode assicurativa.
Ultimo aggiornamento ottobre 2019