Danneggiamento
Si parla di danneggiamento quando una persona, compiendo un illecito, causa un danno a un'altra. È un concetto particolarmente rilevante in relazione alle polizze assicurative danni o RCA, che servono appunto a proteggere l'assicurato dai danni altrui e dai danni da lui commessi.
Il danneggiamento, dunque, è l'azione di chi compie il danno. Quest'ultimo può avere diverse caratteristiche. Ad esempio, può essere diretto – quando il danno è provocato direttamente dall'azione di una persona – o indiretto – quando il danno si presenta in un secondo momento rispetto all'azione. Inoltre, può essere su delle persone o su delle cose.
Inoltre, i danni possono essere di tre tipi:
- Danni patrimoniali, vale a dire i danni che riguardano i beni posseduti da una persona. A loro volta, possono essere di tue tipologie: lucro emergente e lucro cessante. Il lucro emergente è la perdita diretta di beni a seguito di un danneggiamento. Ad esempio, un incidente che provoca la distruzione di un'auto. Il lucro cessante è invece il mancato guadagno di denaro a seguito del danno. Ad esempio, se l'incidente ha distrutto l'auto di un tassista, che quindi non ha potuto lavorare per un certo numero di giorni, il lucro cessante è la stima della quantità di denaro che non ha guadagnato.
- Danni morali, detti anche non patrimoniali, ovvero i danni che riguardano il benessere psicologico ed emotivo di una persona. Ad esempio, quando un incidente provoca la morte di una persona cara.
- Danni biologici, cioè i danni che possono essere accertati tramite un esame medico, come ferite, malattie, traumi, ecc.
Tramite una stima dell'ammontare del danno, si calcola quindi il risarcimento assicurativo, tenendo sempre conto del massimale (cioè della somma massima che l'assicurazione è disposta a sborsare come da contratto) e la franchigia (cioè quella parte di spesa che spetta all'assicurato).
Ultimo aggiornamento novembre 2024